Amici, lettori, ho deciso di ampliare le mie categorie ed introdurne una tutta nuova (per modo di dire!).
Ebbene sì, sono sempre stata appassionata di musica 80s, a dire la verità mi è sempre piaciuto tutto ciò che concerne gli anni 80 (colori e stili compresi, mi sento abbastanza 80s inside sì).
Non ricordo ancora come di preciso sia scoppiato tutto questo Amore verso gli 80s ed, in particolar modo, verso le Hits che scorrevano nelle radio, più di una ventina di anni fa, anche perché io non esistevo ancora all’epoca, ma poco conta.
Una notissima rivista settimanale statunitense, specializzata nella gestione di classifiche musicali, mi ha dato spunto per creare una sorta di “Greatest Hits” del passato.
Billboard infatti, ripropone notissime canzoni del quale vi parlerò qui sotto.
Faccio molta, molta difficoltà nell’identificare un’icona musicale degli anni 80, anche perché è stato un trampolino di lancio per troppi gruppi ancora attuali (come gli U2, Rem, Police, Bruce Springsteen etc.); okay, okay sto mentendo! Alcuni di essi avevano già cominciato la loro attività negli anni 70, a me piace anche quell’annata, ma gli anni 80 sono un’icona simbolo del cambiamento su svariati aspetti, mettiamola così.
Premetto che apprezzo discretamente il Funk quindi, scegliere un’icona può sembrare abbastanza palese, ma non è così.
Potrei scegliere, dunque, gli Earth Wind & Fire.
Okay, mento ancora, non sono propriamente 80s gli EWF, in quanto hanno messo le loro radici ancor prima degli ottanta.
La loro storia comincia nel lontano 1969 a Chicago; una carriera che spazia nel mondo del Funk, del Rhythm and’ Blues, Jazz, Soul, Disco e Funk, all’incirca 90 milioni di dischi venduti e 20 nomination ai Grammy Awards, di cui 6 vinti, altre 12 nomination agli American Music Awards, 4 vincite ed un tributo stellare sulla “Hollywood Walk of Fame” di Los Angeles; insomma, una mera vitaccia!
Ma negli 80s hanno dato il loro meglio, il loro esordio, secondo il mio modesto parere, è là.
Per me sono una delle colonne doriche, ioniche e corinzie portanti della musica dell’epoca; con dei sottofondi stratosferici, dai suoni di tromba ed un coro da far paura.
Certo, nulla togliere agli Electric Light Orchestra, anche loro dei miti a mio avviso, o ai Tears For Fears, Dire Straits, Bronski Beat, Hall & Oates, Wham (avrò ascoltato il “The Best Of” un centinaio di volte durante il liceo), la mitica Diana Ross, Michael Jackson, Paul Young, Spandau Ballet, Supertramp, gli australiani Men at Work e compagnia bella.
Bando alle ciance; la mia scaletta 80s? Ecco a voi:
Posizione | Hit | Artista | Album | Anno |
1. | Upside Down | Diana Ross | Singolo | ’80 |
2. | Get Down On It | Kool & The Gang | Something Special | ’81 |
3. | Maneater | Hall & Oates | H2O | ’82 |
4. | Down Under | Men At Work | Business As Usual | ’83 |
5. | Karma Chameleon | Culture Club | Colour by Numbers | ’84 |
6. | Money For Nothing | Dire Straits | Brothers in Arms | ’85 |
7. | What’s Going On | Cyndi Lauper | True Colors | ’86 |
8. | I Wanna Dance With Somebody | Whitney Houston | Whitney | ’87 |
9. | Fast Car | Tracy Chapman | Tracy Chapman | ’88 |
10. | Sacrifice | Elton John | Sleeping With the Past | ’89 |

1. Upside Down – Diana Ross
“Upside Down” è una canzone scritta e prodotta da due membri della band Chic (70s); Nile Rodgers e Bernard Edwards.
È stata rilasciata dall’etichetta Motown nel 1980 nell’album “Diana” della cantante Diana Ross.
Si è posizionata come canzone numero 1 nella Top 100 di Billboard, del 6 settembre 1980 ed ora è la 62esima, tra le top 100, nella Billboard “Greatest Songs of All Time”.
2. Get Down On It – Kool And The Gang
“Get Down On It” è una hit uscita il 24 novembre 1981 da De-Lite Records e scritta dal gruppo del New Jersey.
Ha subito acquisito il terzo posto nella classifica Inglese per ben dodici settimane, già nel dicembre 1981, successivamente anche nella Top 10 Pop e R’nB Americane di Billboard, nell’inizio del 1982.
Negli anni a seguire ci sono state numerosi gruppi che hanno prodotto delle cover della suddetta; Peter Andre (l’anglo-australiano nel 1996) ed i Blue (gruppo inglese, nel giugno del 2004) sono solo due di questi. Gli Eiffel 65 hanno prodotto, invece, un remix nel 2000.
3. Maneater – Daryl Hall & John Oates
Il duo di Philadelphia sfornò, nel tardo Ottobre del 1982, questa canzone inclusa nel corrispettivo album H2O, l’undicesimo del gruppo.
Anch’essa, si posizionò al primo posto della Billboard Top 100 del 18 dicembre 1982, per quattro settimane.
Fu scritta e prodotta da Hall & Oates con l’aiuto di Sara Allen, loro collaboratrice, e dalla casa RCA.
Fu un oggetto utilizzato per cover, televisione, giochi (GTA), nel web per Google e nei film; uno di questi è “Se Scappi Ti Sposo”, un film con Richard Gere e Julia Roberts del 1999.
4. Down Under – Men At Work
Propriamente, “Down Under”, non è del 1983 ma è uscita nel 1981 dal gruppo australiano Men At Work e dal debutto di “Business As Usual”.
Rimase prima nella classifica Billboard Hot 100 per 4 settimane.
È una canzone che diventò simbolo dell’Australia, per il suo patriottismo e campanilismo, infatti ”Down Under” è un ‘colloquialismo’ utilizzato per indicare l’Australia e Australasia (regione dell’Oceania: Australia, Nuova Zelanda e Isole del Pacifico); si riferisce al fatto che sono paesi ubicati “al di sotto” di altri.
Venne usata, oltre che per dei film, per dei documentari sull’Australia.
Raggiunse il top delle classifiche nel 1983 sia in America che in Gran Bretagna.
Fu suonata live dai Men At Work, nella cerimonia di chiusura, alle Olimpiadi di Sydney nel 2000.
5. Karma Chameleon – Culture Club
Rilasciata nel settembre 1993 in UK e nel dicembre 1983 negli States, scritta da Boy George e dai Culture Club prodotta da Virgin.
All’inizio del 1984 raggiunse il primo posto di Billboard Hot 100 e ci rimase per tre settimane. Divenne il successo del gruppo, sia a livello locale che mondiale; coprì il primo posto in ben 16 paesi (tra cui l’Italia) e rimase nella top 10 per molti altri.
Il singolo venne venduto per 1.49 milioni di copie solo in Britannia e, pensate, ben 5 milioni di copie in tutto il mondo.

6. Money For Nothing – Dire Straits
Rilasciata nel 1985 nei formati “7, “10 e 12 pollici (vinile), cassette, CD nell’album “Brothers In Arms” scritta da Mark Knopfler (cantante e chitarrista Inglese del gruppo) e Sting tramite Vertigo e Warner Bros.
“Money For Nothing” rimase al primo posto per tre settimane negli Stati Uniti, nell’US Top Rock Tracks e al numero 4 nel paese nativo del gruppo.
Vinse il Grammy Award for Best Rock Performance by a Duo or Group with Vocal nel 1986 e al 28esimo Annual Grammy Awards. Oltre a ciò, il video della canzone vinse il premio del Video dell’anno al terzo MTV Video Music Awards.
7. What’s Going On – Cyndi Lauper
“What’s Going On” è un singolo, il quale da nome all’album, prodotto e cantato soul nel 1970 dal mio amatissimo Marvin Gaye.
Quella di Cyndi Lauper è semplicemente un tributo, una cover al pezzo del 1971, inserito nell’album ”True Colors” del 1986.
Nell’album la canzone comincia con una serie di spari in riferimento alla Guerra del Vietnam che durò ben 19 anni: dal primo Novembre del 1955 al 30 Aprile 1975.
Occupò il 17esimo posto della classifica Dance Americana mentre, il video della canzone, fu nominato all’MTV VMA che non vinse; Cyndi Lauper vinse come miglior video femminile al MTV Video Music Awards nel 1984 con la famosissima “Girls Just Want To Have Fun”.
8. I Wanna Dance With Somebody (Who Loves Me) – Whitney Houston
È il primo singolo di Whitney Houston, dopo il secondo album dell’Americana.
Fu registrato nel 1986 e rilasciato nel maggio 1987, prodotto da Narada Michael Walden (produttore), George Merrill (scrittore) e Shannon Rubicam dal gruppo Boy Meets Girl, la quale precedentemente aveva scritto “How Will I Know”, cantata semrpe dalla stessa Houston.
L’arrangiamento originale aveva un tono più Country ma, Walden, la trasformò in una canzone dance.
Ricevette diverse recensioni dai critici ma vinse, anche, un Grammy Award for Best Female Pop Vocal Performance al 30esimo Grammy Awards. Fu un successo commerciale che occupò le classifiche di Australia, Italia, Germania e Inghilterra. Negli Stati Uniti divenne il singolo numero uno, fu il suo quarto successo a diventare numero uno in USA che gli fece vendere più di un milione di copie diventando, così, la sua hit più famosa del periodo.
Nel 1992 fu progressivamente superato da “I Will Always Love You”, sempre di Whitney.
9. Fast Car – Tracy Chapman
Rilasciata nell’Aprile 1988 e contenuta nell’album di debutto omonimo dell’artista americana.
È di genere Folk Rock ed il debutto della canzone avvenne al “Nelson Mandela 70th Birthdat Tribute”, un concerto svoltosi nel giugno del 1988 allo Stadio Wembley di Londra con un audience di 600 milioni di ascoltatori in 67 paesi.
Da lì “Fast Car” ebbe successo negli Stati Uniti occupando un posto nella Top Ten dello stesso paese e della Gran Bretagna (al numero 4 della classifica), al sesto posto della Billboard Hot 100.
Rolling Stones ha classificato la canzone al 167esimo posto de “500 Greatest Songs of All Time” (le 500 migliori canzoni di tutti i tempi) ed è l’unica canzone di Tracy nella lista e la canzone più alta, a livello di classifica, cantata da un’artista femmina.
Pitchfork Media (una rivista americana online specializzata nel giornalismo musicale, simile a Billboard) l’ha nominata come 86esima canzone del “200 Best Songs of the 1980s”.
10. Sacrifice – Elton John
“Sacrifice” compare nell’album “Sleeping With the Past”, rilasciato nell’ottobre 1989 da Rocket e MCA.
È una delle ballate più famose di Elton John scritta dal poeta britannico Bernie Taupin, noto per la sua lunghissima collaborazione con Elton.
Inizialmente non ebbe molto successo, la posizione più modesta che riusciva ad occupare era la 18esima negli Stati Uniti e la 55 in Inghilterra. Siamo nel 1990 quando il Dj britannico Steve Wright, dall’emittente radiofonica BBC Radio 1, iniziò a trasmettere la canzone in radio e fu presto seguito da altri Dj.
Sacrifice divenne così ridistribuita come singolo accoppiata a “Healing Hands”. Ebbe così gran successo, raggiungendo il numero uno nella Uk Singles Chart e rimanendo nella classifica francese per ben 26 settimane.
To be continued…