The Brothers Johnson, ossia i fratelli Johnson, sono un duo Californiano, formato da George (aka Lightnin’ Licks) e Louis Johnson (aka Thunder Thumbs), nato negli anni 70, in attività dal 1974 al 1982 e dal 1984 al 2015 (anno della morte di uno dei due membri), di genere funk/rhythm ‘n blues.
Nel periodo scolastico, i due fratelli crearono “Johnson Three Plus One”, ossia una band comprendente il fratello maggiore Tommy e loro cugino Alex.
Una volta diventati professionisti, decisero di sciolsersi e formare “The Brothers Johnson”.
Siamo all’incirca nel ’75, il duo comincia la sua carriera aprendo numerosi concerti di noti artisti, quali Bobby Womack e le Supremes. Successivamente la collaborazione con Quincy Jones, il quale ha scritto per loro quattro canzoni e li ha ingaggiati per suonare nel suo album, “Mellow Madness”.
A dire la verità, Quincy Jones non si scollerà mai da loro, producendo tutti i loro album e successi!
Dopo il tour in Giappone con Quincy Jones, esce il loro primo album “Look Out for #1”, nel marzo del 1976, il quale occupa la nona posizione nella classifica Statunitense.
Successivamente vengono pubblicati altri sei album: nel ’77 “Right On Time”, nel ’78 “Blam!”, nell’ ’80 “Light Up The Night”, nell’ ’81 “Winners”, nel 1984 “Out Of Control” e nel 1988 “Kickin’”.
I’ll Be Good To You
“I’ll Be Good to You” è uno dei primi, se non il primo, successi del duo Statunitense (aprile 1976). È di genere rhythm ‘n blues.
Si tratta di una canzone d’amore che ha scritto George, uno dei due fratelli, dopo aver deciso di impegnarsi con una donna.
Dal testo della canzone, l’artista vuole sapere che tipo di sentimenti questa ragazza prova nei suoi confronti, dicendole che la vuole amare in modo speciale.
George sottolinea il fatto che i due sono stati assieme per un lungo periodo e che non avrebbe voluto rompere la loro “felice casa”, nonostante ci sia un legame profondo che li lega, ribadendo che ne valga la pena sapere cosa provi questa donna.
All of your ways, girl
And all your know-hows
I’ll be good to you.[/pullquote]
Il testo della canzone non è stato interamente composto da George ma, mentre stava registrando una demo, l’amica Senora Sam aggiunse alcuni spezzoni.
La canzone è stata prodotta da Quincy Jones, il quale nel 1989 l’ha riprodotta a modo suo.
Il singolo è stato inserito, come prima traccia, nell’album “Look Out for #1” del marzo 1976.
Questo brano è stato colui che mi ha spinta ed ispirata a scrivere questo breve articolo sui Brothers Johnson. L’ho scoperto per caso ed è stupendo, me ne sono innamorata al primo ascolto ed invito anche voi a riprodurlo tra le vostre cuffie preferite!
Stomp!
[pullquote]Everybody take it to the topWe’re gonna stomp all night
In the neighborhood
Don’t it feel alright?
We’re gonna stomp all night
Wanna party ‘til the morning light.[/pullquote]
“Stomp!” esce nel febbraio 1980, all’interno del loro quarto album “Light Up The Night” sempre prodotto da Quincy Jones.
Ha subito successo, posizionandosi al primo posto non solo tra i singoli dance dell’epoca, essendo un mix tra disco e funk, ma anche quelli rhythm ‘n blues oltre che al settimo posto di Billboard Hot 100 dello stesso anno.
Il pezzo è stato utilizzato in vari contesti cinematografici: in un episodio della serie britannica “Red Dwarf”, in due episodi della serie americana “Freaks and Geeks”, nel film “Yes Man” e nella colonna sonora “Akeelah and the Bee”.
Il brano parla di divertimento, iniziando con un “the weekend’s open wide” (è cominciato/è aperto il fine settimana).
Lo scopo di ciò che vogliono trasmettere i Johnson è quello di “calpestare” (nella traduzione vera e propria di ‘stomp’) la notte con i piedi (e quindi di ballare tutta la notte), grazie ad una festa che sarebbe durata fino alla luce del mattino.
Strawberry Letter 23
Forse la scelta più banale. “Strawberry Letter 23”, assieme a “Stomp!” sono le due canzoni più note dei due fratelli.
Devo rivelarvi un piccolo segreto, semmai non foste a conoscenza, “Strawberry Letter 23” non è propriamente dei Brothers Johnson; o meglio, l’hanno fatta loro e l’hanno resa meglio nota ma, originariamente, risale al settembre 1971, composta da Shuggie Otis nel suo album Freedom Flight.
La loro, dunque, è la miglior cover che ci possa essere (a detta del mercato musicale).
Se ascoltate la versione originale, potrete notare che non ci sono differenze stilistiche eclatanti: il ritmo è leggermente differente perché la versione di Otis è più lenta, meno funkeggiante e meno ballabile (caratteristiche fondamentali che contraddistinguono gran parte della musica dei Brothers Johnson).
Inoltre, la versione di Shuggie Otis, verso la parte finale, richiama un po’ il rock degli Who, con dei giri di chitarra (non vorrei azzardare ma.. Won’t Get Fooled Again sempre del ’71, ricorda niente?), la quale rimane invariata anche nella cover dei Brothers Johnson.
Get The Funk Out Ma Face
[pullquote]You don’t like my musicYou don’t have to use it
Funkin’ is a thing that all of us release
You don’t have to get it
All you do is let it
Then you’ll know exactly how to groove.[/pullquote]
Il titolo la sa lunga. “Get The Funk Out Ma Face” non è funk, è funkissima!
Contenuta all’interno di “Look Out For #1” del ’76, è in assoluto una delle canzoni più funk dell’intero album.
Di per sé, il brano non è chissà quanto espressivo, se si vuol parlare di testo, perché ripete sempre gli stessi versi.
Spiega come fare groove musicale; quel qualcosa, quella serie ritmica, che si ripete ciclicamente e dona un certo portamento del ritmo tipico di alcuni generi come il funk o il rhythm ‘n blues.
(All’interno di “Look Out For #1” è contenuta anche la cover di “Come Together” dei Beatles, del ’69.)
[pullquote]CelebrationsSmilin’ at the sun
Livin’ on the run
Celebrations
Dancin’ through the night
Reachin’ for the sky
We’ll celebrate tonight, yeah.[/pullquote]
Celebrations
Anch’essa inserita in “Light Up The Night” del 1980 e, similmente alla canzone precedente, è in primo luogo strumentale.
Come in “Stomp!” e “Smilin’ On Ya”, viene utilizzato il sintetizzatore (synthesizer), cosa che negli altri brani dell’album non è presente.
Free Yourself, Be Yourself
Contenuta nel secondo album “Right On Time”, accanto a “Strawberry Letter 23”, del maggio 1977.
“Free Yourself, Be Yourself” varia un po’ rispetto al loro solito repertorio perché è molto tranquilla, anche se a dire il vero tutto “Right On Time” è tutto molto ‘easy’.
Let love come into your heart
It’s a perfect way to start
Be yourself, free yourself
Shake your blues away, invest
You’ll find joy and happiness.[/pullquote]
L’ho scelta perché dona pace e serenità; tutto ciò che fa non è altro che dirti di essere in pace con te stesso, di vivere la tua vita, liberandoti e lasciando alle spalle i problemi, al fine di trovare gioia e felicità.
Streetwave
L’ultima del loro terzo album, “Blam!” del ’78.
Streetwave è una meladia completamente strumentale composta da Jerry Hey, Alex Weir, Louis Johnson e Wayne Vaughn.
La trovo divertente perché a circa metà traccia, parte con uno swing tutto suo, semplice ma inusuale, il quale la rende molto apprezzabile ed intrigante.